Resumen:
rso gli anni trenta sorge, nell?Università di Milano, un gruppo di intellettuali che, nato sotto il magistero di Antonio Banfi[1], diede spessore e continuità a ciò che in filosofia si conosce come la Scuola di Milano. Intellettuali quali Vittorio Sereni, Enzo Paci, Remo Cantoni, Luciano Anceschi, Giulio Preti, Daria Menicanti, Antonia Pozzi, Maria Adalgisa Denti scoprirono alla luce di questi presupposti la possibilità di andare oltre le imposizioni culturali celebrate da una parte importante della società dell?epoca che normalizzò il nazionalismo e la violenza propri del fascismo in favore delle azioni di organizzazione economico-politiche.Per Banfi, il razionalismo critico non poteva prescindere dall?estetica. Un vincolo che sintetizzò Thomas Mann nel rapporto Geist-Leben (arte/vita) e che favorì, nei suoi allievi, una prassi originale e autonoma. La ?poetica degli oggetti? di Sereni, la volontà di Pozzi di dare nome alle cose più semplici ed essenziali e di riconoscere la verità